finalmente è giunta l'ora anche per me di costruirmi un banco da lavoro, il mio primo.
Per svariati motivi, tra i quali; il budget a disposizione, la semplicità costruttiva, la mia scarsa esperienza e abilità, il materiale di recupero a costo zero che mi è stato gentilmente regalato, ho optato per un banco tipo "Paul Seller". Ovvero un banco con una solida struttura ancorata al piano, il tutto rinforzato da due grembiuli fronte e retro, con morsa frontale in ghisa. A quest'idea oltre ad aver adattato le misure a mio piacimento (L166x72xh98), ho apportato alcune variazioni per mie esigenze specifiche; un ripiano su cui appoggiare un banchetto sega ed altri attrezzi, non ho realizzato la vaschetta portautensili (prevedendo di avere un bancone a fianco mi sarebbe stato superfluo e avrebbe ridotto in maniera rilevante l'ampiezza del piano), lastronatura superficiale in faggio lamellare per una maggior solidità e durabilità del piano. I lavori sono ancora in corso e procedono lentamente, tuttavia sono quasi al termine e ho pensato di iniziare il post ed aggiornarlo pian piano. Premetto che non avevo pensato di documentare il lavoro quindi alcuni passaggi inziali sono incompleti ma ritengo che le lavorazioni siano facilmente intuibili. Se ho sbagliato sezione chiedo preventivamente allo staff di correggerla

La struttura di base ho deciso di realizzarla in abete, avevo a gratis 4 tavoloni grezzi di spessore circa 5,5/6cm con cui ho deciso di costruire la struttura del piano e i vari traversi. I piedi li ho ricavati da due scarti di travetti lamellari (sempre abete) gentilmente recuperati (gratis) da un cantiere in cui hanno fatto un coperto nuovo e hanno sezione 8x12cm. Sono partito realizzando le mortase passanti sui pali e i tenoni sui traversi ottenendo una coppia di gambe.


In questa foto in alto sulla destra si vede che erano in preparazione le due tavolette superiori in faggio massello, che utilizzerò per l'ancoraggio delle gambe al piano e come "legatura" superiore delle gambe.

I tenoni, sono stati poi spinati con del tondo in faggio zigrinato da 10 mm, 3 per i tenoni grandi dell'incastro inferiore e 2 per il superiore.



Incollaggio delle tavolette di "legatura" superiore delle gambe, serviranno anche per avvitare le gambe al piano.

I lavori sono proseguiti con la sezionatura lungo-vena dei tavoloni per creare 15 listelli, i listelli saranno poi riaccoppiati per creare la struttura del piano. Ho preferito fare molti listelli invece che incollare direttamente le 4 tavole a garanzia di eventuali imbarcamenti o movimenti nel tempo (praticamente ho creato un maxi-listellare)


Prima dell'incollaggio definitivo del piano, i listelli sono stati piallati sulle coste per avere un'adesione ottimale e mescolati tra loro, dopodichè sono stati incollati prima a 3 a 3 poi tutti insieme.
Per l'incollaggio ho usato tutti i miei rudimentali sistemi, con il poco materiale a disposizione.
La colla utilizzata è una vinilica D3 della bostik con il cappuccio blu.

Ho provveduto con l'ausilio di due pialle a mano e della fresatrice, a spianare completamente il tavolone.
Dopo averlo squadrato ho incollato un listello in faggio sulle teste dei listelli (i lati corti) e inserito una spina sempre in faggio (non so se l'operazione è ortodossa o protestante) sperando di scongiurare eventuali fessurazioni tra un listello e l'altro.

Tagliato l'eccedenza, ho livellato tutto con la pialla a mano.

Sulle coste dei traversi delle gambe, ho incollato dei listelli di avanzo in faggio massello per evitare facili ammaccature un domani durante l'uso, prevedendo un ripiano per oggetti anche pesantucci. Il lavoro è proseguito con l'incollaggio di 4 tavolette in faggio lamellare a copertura dei tenoni inferiori visibili sulle gambe, il motivo? Coprire il lavoro non precisissimo che ho fatto nel realizzare l'incastro, e avere un riporto in legno duro nel quale inserire due tirafondi in ferro (fanno presa tra le spine) che stringono la gamba con la traversa.
Non ho foto ma si intravedono dalle foto dell'incollaggio delle traverse di giunzione inferiore (quelle per il ripiano).


La cinghia arancione è servita per tenere in squadro la struttura, alla fine mi sono trovato con 3mm di scarto nelle diagonali

Fissaggio con 4 viti dei piedi in faggio lamellare, sostituibili quando usurati.


Da notare la bruttezza dei morsetti arancioni autocostruiti, anche se stringono come Maciste

Finalmente il matrimonio, ancorato la struttura inferiore al piano, utilizzate colla e circa 40 viti 6x60.
Rifinito il tutto con una piallatura manuale di rettifica del piano, e montaggio di due ulteriori traverse tra i longheroni interni bassi.


Nei prossimi giorni altri aggiornamenti, un saluto a tutti

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Alberto
Rerum omnium magister usus (Cesare)